Nuova Riveduta:

Luca 12:28

Ora se Dio riveste così l'erba che oggi è nel campo e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi, gente di poca fede!

C.E.I.:

Luca 12:28

Se dunque Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, quanto più voi, gente di poca fede?

Nuova Diodati:

Luca 12:28

Ora se Dio riveste così l'erba che oggi è nel campo e domani è gettata nel forno, quanto maggiormente rivestirà voi, o gente di poca fede?

Riveduta 2020:

Luca 12:28

Ora, se Dio riveste così l'erba che oggi è nel campo e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi, o gente di poca fede!

La Parola è Vita:

Luca 12:28

Ora, se Dio provvede a rivestire i fiori, che sono qui oggi e domani non ci saranno più, a maggior ragione provvederà anche ai vostri vestiti, gente di poca fede!

La Parola è Vita
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Riveduta:

Luca 12:28

Or se Dio riveste così l'erba che oggi è nel campo e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi, o gente di poca fede?

Ricciotti:

Luca 12:28

Ora se Dio riveste così l'erba, che oggi è nei campi e domani sarà gettata nel forno, quanto più lo farà con voi, o persone di poca fede!

Tintori:

Luca 12:28

E se Dio veste così l'erba che oggi è nel campo, e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi, gente di poca fede?

Martini:

Luca 12:28

Che se l'erba, che oggi è nel campo e domani si getta nel forno, Dio riveste così: quanto più voi, o di poca fede?

Diodati:

Luca 12:28

Ora, se Iddio riveste così l'erba che oggi è nel campo, e domani è gettata nel forno, quanto maggiormente rivestirà egli voi, o uomini di poca fede?

Commentario abbreviato:

Luca 12:28

22 Versetti 22-40

Cristo insisté molto su questa avvertenza di non cedere a preoccupazioni inquietanti e perplesse, in Mt 6:25-34. Gli argomenti qui utilizzati sono per incoraggiarci a gettare le nostre preoccupazioni su Dio, che è il modo giusto per ottenere l'agio. Come per la nostra statura, così per il nostro stato, è saggio prendere le cose come stanno. La ricerca affannosa e ansiosa delle cose di questo mondo, anche di quelle necessarie, non fa bene ai discepoli di Cristo. Non devono prevalere le paure, quando ci spaventiamo pensando al male che verrà e ci preoccupiamo inutilmente di come evitarlo. Se apprezziamo la bellezza della santità, non desidereremo i lussi della vita. Esaminiamo allora se apparteniamo a questo piccolo gregge. Cristo è il nostro Maestro e noi siamo i suoi servi; non solo servi che lavorano, ma anche servi che aspettano. Dobbiamo essere come uomini che aspettano il loro signore, che si alzano mentre lui sta fuori fino a tardi, per essere pronti a riceverlo. Con questo Cristo alludeva alla propria ascensione al cielo, alla sua venuta per chiamare a sé il suo popolo con la morte e al suo ritorno per giudicare il mondo. Non siamo sicuri del momento in cui verrà da noi, quindi dobbiamo essere sempre pronti. Se gli uomini si prendono cura delle loro case, noi dobbiamo essere saggi per le nostre anime. Siate dunque pronti anche voi, come lo sarebbe il buon uomo di casa, se sapesse a che ora verrà il ladro.

Riferimenti incrociati:

Luca 12:28

Is 40:6; 1P 1:24
Lu 8:25; Mat 8:26; 14:31; 16:8; 17:17,20

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